Abstract
I recenti accadiment,i venuti alla ribalta delle cronache, sull’utilizzo della manipolazione cervicale come atto terapeutico a rischio, mi ha spinto a condividere questi due articoli estrapolati dalla letteratura, per cercare di dare, a chi esegue queste metodiche, una più completa visione a cosa si può andare incontro.
La questione dei rischi del trattamento manuale della colonna vertebrale, normalmente fornita da chiropratici, osteopati e fisioterapisti, è una questione molto dibattuta. È stato chiaramente riportato che il rischio di eventi avversi maggiori a seguito di interventi di terapia manuale è basso, ma alcuni sostengono che il potenziale di danno grave a seguito di alcuni approcci terapeutici rappresenta un rischio inaccettabile.
Le definizioni di ciò che costituisce un "rischio" di trattamento variano ma, nella letteratura medica, il termine "evento avverso" viene utilizzato per riferirsi a eventi iatrogeni a seguito di cure. Questi sono spiacevoli, indesiderabili o dannosi, hanno un impatto sul paziente e sono causati da un processo sanitario piuttosto che dal processo naturale della malattia .
Un'ulteriore categorizzazione dell'evento avverso è generalmente basata sulla sua gravità o sul decorso temporale. Per le terapie manuali è stata proposta una categorizzazione consensuale in base alla quale:
- eventi avversi "maggiori" sono da medio a lungo termine, da moderati a gravi e inaccettabili; normalmente richiedono un ulteriore trattamento e sono gravi e angoscianti;
- eventi avversi "moderati" sono come eventi avversi maggiori ma di gravità moderata;
- eventi "lievi" sono di breve durata, non gravi, la funzione del paziente rimane intatta e sono transitori/ reversibili; non sono necessarie alterazioni del trattamento perché le conseguenze sono a breve termine e contenute.
Questi eventi lievi sono spesso indicati in letteratura come "eventi avversi benigni”. Nella revisione che abbiamo preso in considerazione gli eventi avversi sono stati dicotomizzati in eventi avversi "benigni" (da lievi a moderati, transitori) e "gravi" (da moderati a gravi, a lungo termine).
E’ soprendende che molto si discuta sugli eventi avversi gravi, che ovviamente hanno un impatto molto importante ma sono rari e praticamente non si parli mai degli eventi benigni che sono molto frequenti. Chi utilizza queste tecniche deve sapere che l’effetto immediato potrebbe essere non quello sperato.
Grande enfasi è posta sull'importanza di una scelta informata del paziente. La politica sanitaria afferma che i pazienti hanno il diritto di ricevere una chiara spiegazione di qualsiasi trattamento proposto, inclusi eventuali rischi e alternative, prima di decidere se accettare o meno il trattamento. Ci sono prove di beneficio terapeutico per cui, quando i pazienti sono efficacemente informati e possono esercitare un controllo consapevole sulle loro scelte di trattamento, il recupero e la tolleranza al dolore possono essere migliorati, la depressione prevenuta, la cooperazione aumentata e i costi ridotti.
Quindi, conoscere meglio a cosa si può andare incontro attraverso un trattamento manipolativo cervicale permette al terapeuta di informare meglio il paziente e stabilire con lui una migliore alleanza.
Parole chiave: rachide cervicale, manipolazione vertebrale, techinche HVLA, eventi avversi.