Nel gergo comune fare “RICERCA” si intende fare delle sperimentazioni che portino a scoperte scientifiche importanti, scoperte meritevoli di essere divulgate attraverso pubblicazioni su riviste.
L'etimologia della parola “cercare” si riallaccia al latino circum = attorno (da cui anche il tardo latino circare = andare intorno) ed anche il termine “ricercare” riconduce all'identica etimologia con l'aggiunta del prefisso ri- che indica intensità e perseveranza nell'azione volta alla scoperta o al ritrovamento dell'oggetto di ricerca. Cercare o ricercare qualcosa significa letteralmente delimitare con un cerchio, circoscrivere uno spazio, un ambito entro cui far confluire lo sforzo, entro cui canalizzarlo in modo da evitarne la dispersione e da ottenere più efficacemente il risultato prefissato.
Da questo preambolo risulta chiaro che nella ricerca è importante l’obiettivo della ricerca. L’obiettivo della ricerca potrebbe essere scoprire un vaccino o un farmaco per Covid, oppure un modo per lavorare meglio nella pratica quotidiana con la salute delle persone. Il secondo obiettivo non ha una dignità inferiore del primo.
La mission di ManuSapiens è stimolare la ricerca a tutti i livelli: coadiuvare i ricercatori nelle nuove scoperte e sostenere chi ricerca solo un aggiornamento, integrando le nuove scoperte, alla sua formazione.
Questa ricerca di crescita professionale è auspicabile per chiunque lavori con la salute delle persone sia termini di prevenzione che di cura.
Semplicemente aggiornarsi o fare delle ricerche senza avere particolari sponsor è molto dispendioso. Un grande aiuto viene fornito da PabMed, motore di ricerca gratuito di letteratura scientifica biomedica presente dal 1949 prima in forma cartacea e dal 1996 solo online. Prodotto dal National Center for Biotechnology (NCBI) presso la National Library of Medicine (NLM) dei National Institutes fo Health (NIH) degli Stati Uniti. Sono presenti tanti canali di approvvigionamento di pubblicazioni quali:
La maggior parte di questi in realtà mettono a disposizione solo gli abstract delle pubblicazioni. Quelli che, invece, mettono a disposizione per intero l’articolo sono open access, cioè gli Autori pagano per pubblicare (cosa inaudita) e altri come Research Gate, adottano delle strategie per evitare la diffusione di materiale coperta da copyright facendolo risultare come uno scambio di materiale tra ricercatori.
Tra tutti questi canali merita una menzione particolare il sito di SciHub (https://sci-hub.se), archivio online completamente gratuito la cui legalità è controversa. Il sito contiene, nell'ottobre 2020, oltre 84 milioni di articoli scientifici, fondato il 5 settembre 2011 da Alexandra Elbakyan, una sviluppatrice software e ricercatrice sulle nanotecnologie del Kazakistan.
Su Wikipedia viene riportato che nel 2015 l'editore accademico Elsevier ha presentato un'azione legale contro Sci-Hub per violazione di copyright, vincendo la causa. Alexandra Elbakyan potrebbe ricevere un'ingiunzione a pagare una multa da 750$ a 150.000$ per ogni articolo presente illegalmente nel sito, per questo motivo si sta rendendo irreperibile per timore di essere estradata negli Stati Uniti. Ha dichiarato che, a suo parere, sarebbe l'editore ad agire illegalmente, chiedendo cifre spropositate per la consultazione degli articoli, non rispettando quindi l'articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani, secondo cui Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
Un gruppo di studiosi, scrittori e artisti ha scritto una lettera pubblica di solidarietà alla Elbakyan, osservando che il margine attuale di profitto del 37% della Elsevier si pone in netto contrasto con la tassazione in aumento, il debito studentesco in espansione e i salari al livello di povertà per gli assistenti universitari.
Con un provvedimento del 25 luglio 2018 l'AGCOM ha ordinato ai fornitori di accesso alla rete operanti sul territorio italiano di provvedere alla disabilitazione dell’accesso al sito di Sci-Hub mediante blocco del DNS.
Di seguito è riportato un’intervista di Repubblica ad Alexandra Elbakyan del 2017 (https://www.repubblica.it/scienze/2017/02/03/news/alexandra_elbakyan_e_vero_rubo_agli_editori_per_dare_agli_scienziati_-157492267/ ) che merita delle riflessioni da parte di chi ha la passione per la ricerca a tutti i livelli.
La Robin Hood della scienza internazionale: "Per i 30 studi necessari alla mia tesi avrei dovuto spendere mille dollari Mi rivolsi a degli hacker E così mi venne l'idea"
ROMA. Parlarle non è facile: come ogni hacker che si rispetti, non lascia tracce e si sottrae ai riflettori. Ha 28 anni la Robin Hood della scienza internazionale. Si chiama Alexandra Elbakyan, è di origine kazaka, è laureata in informatica. E soprattutto è una hacker che lotta per il libero accesso universale agli studi scientifici, considerata l'erede di Aaron Swartz, il cofondatore di Reddit. Cinque i colossi editoriali - Reed-Elsevier, Springer, Wiley- Blackwell, Sage e Taylor & Francis - pubblicano la metà degli studi prodotti in tutte le università del mondo. Blindandoli, come "sceriffi di Nottingham", dietro costosi paywall - anche 40 dollari per articolo - che ne impediscono la consultazione a studenti e ricercatori senza grandi risorse. La soluzione che Alexandra ha lanciato nel 2011 è Sci- Hub. cc: un sito che rende disponibile gratis ogni tipo di studio. Ora la rivista Nature, pur essendo in teoria sua nemica, l'ha inserita tra le 10 persone più importanti della scienza nel 2016.
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